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Staff di Italia.it

24 Feb

Le polemiche sul portale Italia.it non si placano. La qualità dei contenuti è tale che molti hanno pensato di andare a vedere chi li cura, chi lavora dietro le quinte. La cosa da sottolineare è che la pagina Chi siamo, inizialmente scelta come vetrina dei nomi di coloro che fanno parte dello staff che cura il portale, è stata svuotata da tutti i nominativi, per lasciare il posto ad una spiegazione abbastanza generica sulla natura del progetto. Che non risponde affatto a “chi siamo”. Onde evitare che quei nomi finiscano nell’oblìo, eccoli qua (codifica degli apostrofi compresa):

Italia.it è una realizzazione della Presidenza del Consiglio – Dipartimento per l\x{2019}Innovazione e le Tecnologie supportato a tal fine dalla società Innovazione Italia del Gruppo Sviluppo Italia.
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Capo redattore: Luca Palamara
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Controllo qualità:
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Marina Tagliaferri

UPDATE (25/02/2007): è stato aperto il blog ti.ailati.www, che è nato “per motivare meticolosamente, analiticamente, punto per punto perchè http://www.italia.it – il sito da 45 (quarantacinque) milioni (milioni) di euro (di soldi pubblici) – è un portale mal progettato, mal realizzato, mal scritto, e che grida vendetta nel suo essere scandaloso spreco di denaro pubblico, nonché un’offesa alla competenza e alla professionalità dei lavoratori del web italiano”.

Visitatelo e contribuite.

 
42 commenti

Pubblicato da su 24 febbraio 2007 in media

 

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42 risposte a “Staff di Italia.it

  1. greenkey

    25 febbraio 2007 at 02:08

    Adriana Correale
    Paolo Correale
    Giuseppe Golia
    Maria Lo Basso

    Così… giusto per aumentare il ranking di questa pagina per queste parole chiave… 🙂

     
  2. gigi

    25 febbraio 2007 at 10:34

    Ma si….facciamo conoscere questa gente…

    Adriana Correale
    Paolo Correale
    Giuseppe Golia
    Maria Lo Basso

     
  3. bubu

    25 febbraio 2007 at 10:50

    ma per caso qualcuno ha detto…
    Adriana Correale
    Paolo Correale
    Giuseppe Golia
    Maria Lo Basso

     
  4. aghost

    25 febbraio 2007 at 11:46

    chi sono?

     
  5. Alberto

    25 febbraio 2007 at 14:00

    Ottimo servizio alla collettività: chi ha realizzato e cura una …****—===*** (autocensura) di questo tipo merita massima visibilità.
    Capisco la modestia che li avrà sicuramente spinti a togliere i propri nomi ma non mi pare il caso.

     
  6. bisontebiscottato

    25 febbraio 2007 at 14:56

    abbiamo creato un blog appositamente per parlare di questo spreco:

    http://scandaloitaliano.wordpress.com/

     
  7. db

    25 febbraio 2007 at 15:14

    Iniziativa da appoggiare.
    Vi ho scritto e linkato (anche in un update di questo post) 😉
    Vi auguro di mietere numerose partecipazioni! 🙂

     
  8. magaliedubois

    25 febbraio 2007 at 17:48

    Facciamoci valere, è uno schifo. Nel mio piccolo… linkati 🙂

     
  9. chissenefrega

    25 febbraio 2007 at 18:03

    tsè, l’ergastolo meriterebbero!!!

     
  10. Miguel

    25 febbraio 2007 at 23:49

    Vergognoso, a dir poco vergognoso ..
    Peccato davvero perchè sarebbe stato un progetto in cui avremmo potuto esibire tutto l’ingegno italiano e il nostro gusto del “BELLO” agli occhi del mondo! E invece ci ritroviamo ancora una volta, per l’ennesima volta ad essere i soliti inetti ..

     
  11. raccoss

    26 febbraio 2007 at 09:09

    Nessuno si ricorda un compagno di sQuola con questi nomi?
    Adriana Correale
    Paolo Correale
    Giuseppe Golia
    Maria Lo Basso

     
  12. Max

    26 febbraio 2007 at 09:39

    Perche’ leggendo i primi due nomi, che presentano due cognomii identici, mi viene da pensare che in questo progetto da 45 milioni di euro (+ costi fissi in stipendi da corrispondere ai componenti dello staff) siano stati inseriti amici e parenti?

     
  13. aghost

    26 febbraio 2007 at 10:51

    mi chiedo: quando un lavoro assegnato con appalto (ma chi c’era in giuria? quelli si che sarebbero nomi interessanti da conoscere) non soddisfa in requisiti richiesti, il committente NON CACCIA UNA LIRA.

    E se li ha già cacciati deve, come minmo, farsi ridare indietro i soldi!

     
  14. Dario Salvelli

    26 febbraio 2007 at 11:47

    Probabile che sia un omonimìa,ma chi ha curato la grafica è lo stesso di questo sito ?

    http://www.casertamusica.com

     
  15. Trauma Internettiano

    26 febbraio 2007 at 11:50

    Riguardo a queste persone :
    Adriana Correale
    Paolo Correale
    Giuseppe Golia
    Maria Lo Basso

    e alle altre presentate in lista, secondo me sarebbe LEGITTIMO che si diffondessero le informazioni professionali che li riguardano.

    Io vorrei sapere, ad esempio, perche’ tutto lo staff che si e’ preso cura del progetto e del sito (non solo questi 4 che non so chi siano) sono stati selezionati, in che modo, secondo quali graduatorie, etc…

    Per quanto riguarda un certo Paolo Correale, ecco che sulla Wikipedia ne troviamo subito traccia :
    http://it.wikipedia.org/wiki/Deputati_IX_Legislatura
    Sempre che non sia un omonimo, pare che figuri come Membro nel Partito Socialista Democratico Italiano.

    Insomma… facciamo in modo che chi di dovere diffonda i criteri di assunzione per questo progetto italiano.
    Se poi ci sara’ da metter mano, che si assumano persone con un background professionale adatto al compito.

     
  16. aghost

    26 febbraio 2007 at 14:35

    resto sempre in angosciosa attesa di sapere:

    a) chi faceva parte della commissione che ha assegnato il lavoro
    b) chi erano gli altri concorrenti nell’appalto

     
  17. Marco

    26 febbraio 2007 at 15:41

    Le critiche sono il sale della democrazia, ma gratuite non servono a niente.
    Piuttosto, invece di attaccare onesti lavoratori che giorno dopo giorno hanno cercato di contribuire al miglioramento del sito, perchè non indagate sull’iter del sito eccetera eccetera?
    E poi chi l’ha detto che bisogna essere grandi giornalisti per essere all’altezza di un determionato compito?

     
  18. ceres

    26 febbraio 2007 at 17:01

    Dopo aver letto queste informazioni, sto per vomitare…

     
  19. db

    26 febbraio 2007 at 23:51

    Marco,
    le critiche gratuite non servono a niente.
    Ma quelle che si leggono, qui e soprattutto altrove, non lo sono affatto.Ribadisco, in “un portale che deve trasmettere degnamente la nostra immagine in tutto il mondo” – e aggiungerei con il notevolissimo investimento profuso in tempo, persone e denaro – è comprensibile che il risultato ottenuto (niente affatto scevro di superficialità ed errori grossolani, che lasciano pensare ad una realizzazione affrettata) abbia come conseguenza un’unanime delusione.
    Un simile impegno (tempo, persone e denaro) non può e non deve sfociare in quello che si vede in questa opera.

    perchè non indagate sull’iter del sito eccetera eccetera?
    Tu sembri in grado di dare seguito a questa domanda. Credo che il tuo contributo sarebbe enormemente apprezzato.

    E poi chi l’ha detto che bisogna essere grandi giornalisti per essere all’altezza di un determionato compito?
    Non serve un grande giornalista per essere all’altezza di un determinato compito. Condizioni necessarie e sufficienti, solitamente, sono competenza, onestà e buona volontà.

     
  20. Ferd

    26 febbraio 2007 at 23:56

    In realta’ e’ oggettivamente corretto ricordare i nomi dello staff del portale Italia.it.
    Perche’:
    – se e’ di costoro la colpa di cotanto scempio, e’ giusto che si esponga alla luce del sole i nomi di coloro che stanno dietro le quinte di questo scandalo;
    – se loro sono gli onesti lavoratori a cui si deve quel poco di accettabile che c’e’ nel portale, e’ comunque giusto evidenziarli e riconoscere la loro opera.

     
  21. Domenico

    27 febbraio 2007 at 00:07

    Effettivamente il portale è pieno di inesattezze. Non possono spendersi 40mln di euro per un portale sul turismo, indipendentemente da come viene realizzato. Piuttosto, eviterei di sbandierare i “chi siamo” per il semplice fatto che, se non mi sbaglio, sono visibili i partecipanti al progetto e si potrebbe tranquillamente chiedero a loro come sono stati spesi sti’ soldi Penso sia la strada più semplice ed esasutiva da seguire.

    Ciao, Dom 🙂

     
  22. Aristofele

    27 febbraio 2007 at 09:03

    NEANCHE LA LORO FACCIA HANNO IL CORAGGIO DI MOSTRARE ……

    Che Ommemmerda ……..

     
  23. aghost

    27 febbraio 2007 at 09:54

    credo che le cose ora si spieghino: dietro al portale-mostro c’è tutto un sistema di carrozzoni pubblici/privati che devono pur mangiare anche loro…

    Andate a vedervi http://www.sviluppoitalia.it (400 milioni di euro “ergoati” a terzi nel 2005), c’è dentro persino un ex-manager Alitalia 😛

     
  24. aghost

    27 febbraio 2007 at 12:16

    la biografia professionale di Roberto Spingardi, direttore generale di Sviluppo Italia tra i responsabili del portale-carrozzone italia.it:

    “Roberto Spingardi, manager d’azienda, è nato a Roma nel 1944 dove si è laureato in Scienze Politiche, specializzato in Diritto Sindacale e del Lavoro, PhD in Sviluppo Organizzativo.
    E’ stato in Alitalia Responsabile della gestione e sviluppo personale, dell’addestramento e formazione, dell’organizzazione e sviluppo, delle relazioni sindacali. Successivamente ha ricoperto nel Gruppo Fininvest incarichi di Direttore Centrale Personale e Sviluppo Organizzativo e di Direttore Generale Relazioni Esterne ed Interne. Dal 1995 al 2000 è stato Condirettore Generale delle Ferrovie dello Stato. Dal 2000 al 2005 Executive Vice President di Aeroporti di Roma, con responsabilità della Direzione Risorse Umane e Organizzazione e della Direzione Relazioni Esterne.
    L’11 novembre 2005 viene nominato Direttore Generale di Sviluppo Italia SpA”

    ecchellà: manager di Alitalia e Ferrovie dello Stato… Serve aggiungere altro? 🙂

     
  25. astroplan

    27 febbraio 2007 at 12:38

    Che tristezza! Solo luci, lustrini e paiette… ma il capo-progetto si è posto il problema a cosa serve questo sito-web? A chi è rivolto e perché dovrebbero avere informazioni da questo rispetto ad altri?
    Le pedine non sono poi così importanti! Qui devono essere individuati i DIRIGENTI ed chiedere a gran voce che siano rese pubbliche le specifiche di progetto del committente (scommettiamo che non esistono!!). Questa è roba da Corte dei Conti e da Magistratura sia ordinaria che contabile amministrativa. 45 milioni di euro per un progetto senza obiettivo e professionalità (puzza di Tangentopoli). E ora di far dimettere le teste vuote dalle poltrone di commando e ripristinare la compettività ed il pubblico confronto sui risultati. Dobbiamo incaxx davvero… non possiamo continuare a subire questi sprechi gestiti da una dirigenza statale e politica inetta e assolutamente inutile e dannosa per l’ITALIA… .it

     
  26. MarketingPark

    28 febbraio 2007 at 15:18

    Di tutta questa storia in tv non si è fatto minimamente accenno. Perchè?
    Confido nella prossima stagione di Report.

     
  27. aghost

    28 febbraio 2007 at 22:07

    sono stato contattato dalla Iene :))) stay tuned 🙂

     
  28. db

    28 febbraio 2007 at 22:35

    Bene 🙂
    Facci sapere gli sviluppi…

     
  29. aghost

    1 marzo 2007 at 13:19

    certo 🙂 Per la verità li ho dirottati su scandaloitaliano.org, che mi pare abbiano sviscerato bene la questione…

    Speriamo esca un bel servizio 🙂

     
  30. Apofis

    1 marzo 2007 at 13:46

    Ciao,
    veramente il primo a segnarsi quella pagina del “chi siamo” sono stato io appena uscita e l’ho ri-pubblicata sul forum NGI (1) a disposizione di tutti. Evidentemente il buon Dario è un lettore del noto forum ^_ o forse no, ma diamo a Cesare quel che è di Massimiliano aka Apofis 😉

    Quella pubblicata qui è del 24 Febbraio, io l’ho pubblicata il giorno 23 ed il 22 già sapevo che, vista “l’italianità” dell’opera, sarebbero stati rimossi subito quei riferimenti.

    ciao

    (1) http://gaming.ngi.it/forum/showthread.php?t=425929&page=2

     
  31. db

    1 marzo 2007 at 16:45

    Ciao Apofis,
    purtroppo non sono un frequentatore di quel forum (e chiedo scusa per l’ignoranza, ma non ne conoscevo l’esistenza), ma mi fa piacere che – ad accorgerci di questa cosa – siamo stati in molti.
    L’italianità della cosa l’avevo presa in considerazione anch’io (per questo mi ero salvato la pagina) 😉
    Io tra l’altro credo di essermi perso un passaggio, ma pare che la pagina “chi siamo” in pochi giorni sia stata modificata quattro volte.

     
  32. giuseppe sangiovanni

    15 gennaio 2008 at 10:32

    CHIEDO CORTESEMENTE IL RECAPITO TELEFONICO DI MARIA gRAZIA CAPONE.

    SONO UN GIORNALISTA FREE LANCE – INTENZIONATO A PROPORRE ALLA REDAZIONE DI UNA NOTA TRASMISSIONE TELEVISIVA NAZIONALE- LA STORIA RACCONTATA NEI GIORNI SCORSI DA MARIA GRAZIA SU “IL MATTINO”.

    X CONTATTI
    3383322917
    3487902856

     
  33. nau

    23 gennaio 2008 at 00:57

    E dove cazz sono andati a finire quei 7 milioni di euro? per avere COSA sono stati spesi?
    Paese DI MERDA!!!!!!! Con gente disoccupata cronica e monnezza fino al terzo piano, sprechiamo 14 miliardi per CAZZATE che non vedranno mai la luce per giunta? Fateveli ridare indietro! Una rivoluzione ci vorrebbe!