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Il Codice Azuni

04 Ago

Ha preso il via oggi – 4 agosto 2010 – l’iniziativa Codice Azuni varata dal ministro Renato Brunetta con lo scopo dichiarato di  favorire un dibattito nazionale e internazionale sul tema della governance di Internet, con un approccio “dal basso”, ispirato al metodo seguito dal giurista sardo Domenico Azuni che raccolse norme, costumi e consuetudini per costituire il Sistema universale dei principi del diritto marittimo d’Europa.

L’idea dovrebbe raccogliere idealmente la proposta lanciata nel 2007 da Vinton Cerf, in occasione dell’Internet Governance Forum allo scopo di aprire un primo dibattito sulla governance di Internet con contributi alla riflessione “sulle problematiche, sulle sfide e sulle opportunità che Internet pone”.

Stefano Quintarelli, che partecipa al tavolo di lavoro del progetto, spiega:

L‘idea è di iniziare a fare una raccolta di contributi dal basso per arrivare poi a una mappatura il più possibile sistematizzata dei problemi, le sfide che la rete pone, e delle opportunità che offre; successivamente come fece Azuni che raccolse le regolamentazioni di tutto il mondo, raccogliere le relative best practices regolamentari mondiali (o loro motivata assenza) e poi cecare di trarre da queste dei riferimenti regolamentari raccomandabili.

Questo primo dibattito (Codice Azuni beta) durerà un mese perché, verosimilmente, le argomentazioni raccolte saranno valutate per essere portate all’IGF che avrà luogo a metà settembre, ma l’iniziativa deve proseguire costruttivamente (e superare quindi la fase beta). Opinioni e contributi vengono raccolti attraverso una mailing list raggiungibile a questo indirizzo e pubblicati su http://mail.azunicode.it/pipermail/rfc/.

Come ha scritto Wolly, che ha realizzato il sito dell’iniziativa, “non lo so se è un operazione di facciata o se è una cosa seria, io propendo per la cosa seria e in ogni caso partecipare è un opportunità, viste le varie proposte di legge che si sono succedute negli anni”. Sottoscrivo, è per questo motivo che diffondo la notizia: il periodo di raccolta dei contributi coincide in pratica con il mese di agosto, intrinsecamente di scarsa attenzione per via delle vacanze estive, ma riuscire a far sentire la voce degli utenti sarebbe un bel goal.

Per governance non si deve intendere solamente un’imposizione legalizzata di muraglie, recinzioni, cancelli o strumenti di controllo: questa iniziativa potrebbe anzi essere un’occasione per trasmettere un orientamento opposto e far pensare a regole in ordine ai diritti degli utenti, alle pratiche applicate da operatori e altri fornitori di servizi, all’accesso ad Internet in banda larga (in Finlandia è un diritto riconosciuto dalla legge, in Italia stiamo ancora aspettando, nonostante una certa promessa formulata proprio del ministro Brunetta), al riconoscimento dei principi della neutralità della rete (in Cile è riconosciuta per legge, negli USA la FCC la sta promuovendo)…

 

3 risposte a “Il Codice Azuni

  1. Rocco Rattazzi

    5 agosto 2010 at 10:22

    Quando ho letto la notizia dalle agenzie di stampa ho pensato che si trattasse del solito palcoscenico organizzato dal governo per guadagnare visibilita’ su un tema tecnologico. Il dubbio rimane, anche se la tua osservazione su una governance a favore degli utenti mi fa sperare in qualcosa di piu’ positivo. Parlare di questi argomenti in agosto, quando la gente e’ sotto l’ombrellone (e fra questi pochi si portano computer e ipad) puo’ offrire un ALIBI di scarsa partecipazione e di arbitraria scelta degli argomenti da mettere sul tavolo, quindi chi puo’ dare contributo lo faccia, non offra sul piatto d’argento questo alibi a chi cerca solo il proprio interesse.

     
  2. Akille

    5 agosto 2010 at 12:57

    Ecco un episodio della vita di tutti i giorni che, con una governance correttamente applicata, non si dovrebbe verificare.

    Lunedì sono andato in un negozio Vodaphone (nome storpiato per depistare i search engine) per prendere una internet key.
    Io: (entro in negozio e mi avvicino al bancone) Buongiorno, vorrei una internet key con piano ricaricabile o abbonamento, per navigare in internet dal pc e usare la voip
    Negoziante: ha fatto bene a dirmi del voip, perché c’e’ da tenere presente che le nostre offerte mobili non permettono di usarlo.
    Io: scusi, ma ho visto sul sito Vodaphone che alcune offerte non lo permettono e altre sì.
    Negoziante: guardi, a me non risulta, ma ora chiamerò la sede centrale per controllare (alza la cornetta e chiama qualcuno)… Pronto… salve, sì ho un cliente che vorrebbe sapere con quali offerte si puo’ usare il voip tramite internet key, ricaricabile o abbonamento… nessuna? ne’ privati ne’aziende? me lo confermate? va bene, grazie… (si rivolge a me) Me l’hanno confermato, nessuna.
    Io: grazie, allora non mi interessa (me ne vado)

    Una delle regole che una “governance” dovrebbe contenere è la chiarezza delle condizioni contrattuali da parte dei provider e il loro rispetto. Un’altra regola è l’obbligo al rispetto dei principi neutralità tecnologica.

    Per dovere di cronaca, il sito Vodaphone dice una cosa diversa da quella che mi ha detto il negoziante:
    http://www.areaaziende.vodafone.it/190/trilogy/jsp/programView.do?contentKey=49572&pageTypeId=9610&channelId=-8671&programId=12545&tk=9610,c&ty_key=az_servizio_VoIP_tabella_piani

     
  3. db

    5 agosto 2010 at 21:24

    Rocco,
    è esattamente ciò che penso io: diffondete questa notizia, non fermate il passaparola in rete… la voce degli utenti deve farsi sentire, anche se siamo in agosto

    Akille,
    ciò che dici è grave e andrebbe anche segnalato ad Agcom e Antitrust