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Cronaca contaminata

26 Nov

Sempre più spesso le notizie di cronaca di vario colore, a vario titolo e con peso diverso a seconda dei casi, vengono condite con dettagli tecnologici, spesso inseriti per aumentare il clamore della notizia. Quando però i dettagli sono poco significativi o inutili – ma di questo si potrebbe accorgere solo chi ha un minimo di dimistichezza con l’argomento – la notizia rischia di trasformarsi in aria fritta.

Prendiamo come spunto questa opportuna osservazione di Luca Sofri in merito ad una nota (e sempre più intricata) vicenda di cronaca:

Adesso, va’ a sapere come stiano le cose: ma che in diversi ieri abbiano tirato fuori una notizia dal fatto che nel computer di “Brenda” fossero stati “eliminati centinaia di file”, fa un po’ ridere.

Vero, e aggiungo: al medesimo caso, alcune testate hanno tenuto in modo particolare ad evidenziare numero e dimensioni dei file conservati su un notebook, due elementi che – indicati in quel modo – suscitano meraviglia e clamore solo in coloro che non hanno mai notato quanti dati hanno memorizzato sul proprio computer.

E’ invece clamoroso che – in merito ai contenuti di quel notebook – ogni giornale dica la sua. Repubblica.it riporta che “la memoria del pc interna contiene 130 gigabyte di dati, tra quelli visibili e quelli nascosti”, mentre il quotidiano Libero riferisce “dal pc sono spuntati oltre 90 giga byte di materiale conservato dal trans negli ultimi mesi. Un volume impressionante considerando che un computer di un uomo d’affari, un professionista, in genere arriva a 4,5, al massimo 6,7 giga di memoria” (stima opinabile, ndB). Salvo poi (grazie ad un’agenzia di stampa) uniformarsi ai 130 GB contati da tutti gli altri.

La tecnologia, se utilizzata male, può addirittura contaminare la cronaca e deteriorare la qualità delle notizie, minando l’attendibilità di chi le diffonde. Lo dimostra quanto evidenziato ieri sera da Striscia la notizia: TG1 e TG2, per documentare un servizio (che riguardava ancora le stesse vicende di cronaca accennate sopra) con immagini relative all’assunzione di cocaina, hanno preso da YouTube un video scherzoso di due anni fa in cui un buontempone prepara strisce di… borotalco (e qui non si tratta di controllo non accurato delle fonti, ma più semplicemente di una leggerezza compiuta consapevolmente, confidando che nessuno la potesse mai smascherare).

Anche questi sono problemi di qualità dell’informazione, resa scarsa da un utilizzo improprio delle risorse tecnologiche.

 
1 Commento

Pubblicato da su 26 novembre 2009 in (dis)informazione, Internet, Life, media, news

 

Una risposta a “Cronaca contaminata

  1. Michele

    27 novembre 2009 at 06:50

    L’uso di un ottimo strunento come internet deve essere fatto in modo consapevole, altrimenti si rischia di fare piu male che bene (come I tg che dici tu, che per pompare le notizie e renderle piu sensazionali prendono un video a caso da Youtube o numeri a caso dalle dichiarazioni della polizia).
    Forse siamo alla deriva del giornalismo. O degli incontinenti, di quelli che “la fanno fuori dal vaso”, gente che si vende come giornalista quando in realta’ sono solo degli scriba……